In attesa della ripresa del campionato, dopo la pausa Coppa Italia e Nazionale e dopo il recupero della gara con l’Umana Reyer Venezia di sabato scorso, alla Gevi Napoli rimane un solo impegno per rimettersi al passo con le altre squadre della Serie A. Il 9 marzo è previsto il recupero della gara con la Vanoli Cremona di Coach Galbiati, ma prima c’è un match, sulla carta abbastanza proibitivo, con la Virtus Bologna.
E’ forse proprio contro i felsinei che all’andata si è riaccesa la passione dei tifosi azzurri, che con la vittoria sui Campioni d’Italia hanno messo in mostra tutto il loro potenziale, lanciando un messaggio alle altre contendenti. Quella Gevi era però molto diversa, nella sua composizione e nelle sue caratteristiche, da quella di oggi. Mayo aveva appena salutato la città di Napoli e sotto le plance si poteva ancora fare affidamento su Frank Elegar.
Il cambiamento
Da quella terza giornata del girone di andata alla terza di quella di ritorno sono cambiate tante cose. Sono transitati due nuovi playmaker (Pargo, poi tagliato in favore di Luca Vitali) e un nuovo centro (Lynch), in attesa di ulteriori possibili evoluzioni nel caso in cui Totè, in uscita dalla Fortitudo Bologna, dovesse raggiungere un accordo con i partenopei (nonostante le smentite del club azzurro).
Con i nuovi innesti non è sempre andata bene alla Gevi. La delusione più grande è stata Jeremy Pargo che forte della sua esperienza in Italia e all’estero aveva fatto sognare i tifosi azzurri. Invece in riva al golfo è approdato un ormai ex giocatore, fuori forma, poco efficace e per di più lontano dalle idee di playmaking di Pino Sacripanti.
Con Lynch il discorso è invece ancora “sospeso”. Sicuramente chi si aspettava la verticalità e l’atletismo di Elegar è rimasto deluso. Il buon Reggie è un giocatore diverso, piuttosto discontinuo e, al momento, solo in poche partite ha dato le risposte attese sotto canestro.
Quella che invece poteva risultare la scommessa un po’ più azzardata, ma non per l’indiscutibile valore del giocatore, ma semplicemente perché praticamente fermo da diversi mesi, è quella già vinta, dopo appena due gare, da Luca Vitali.
Il play emiliano ha lasciato subito intendere di poter essere il regista giusto per prendere le redini del gioco e guidare la squadra nei momenti topici. In sole due gare ha già smazzato 11 assist nei soli 36 minuti giocati finora.
La situazione attuale
Con un roster figlio più dell’emergenza infortuni e delle partenze improvvise e dovendo attingere a quello che il mercato metteva a disposizione, fra vistati e disponibili, Sacripanti si è trovato a dover forgiare un collettivo un po’ diverso da quello immaginato e costruito ad inizio stagione.
Di positivo ci sono almeno due fattori. Il primo è rappresentato da Jordan Parks, che ha fatto capire di essere fra i più continui ed affidabili della Serie A. È lui più che Rich, in questo momento, il vero go-to-guy della Gevi, trascinatore e realizzatore, sempre pronto a prendersi la squadra sulle spalle.
Un altro fattore di assoluto valore è rappresentato dalla robustezza e dall’affidabilità del gruppo degli italiani. Lombardi, Marini, Uglietti e Zerini (rigorosamente in ordine alfabetico) hanno sempre risposto “presente”, dando man forte nei momenti topici, specialmente quando si trattava di mordere le caviglie in difesa.
Le prospettive
Con queste premesse è ancora molto difficile marcare una linea netta fra quali possano essere le ambizioni della Gevi Napoli per la stagione in corso e quali le reali possibilità.
Lo splendido avvio di campionato, con le cinque vittorie consecutive inanellate nella fase centrale del girone di andata, hanno dato l’abbrivio per potersi subito allontanare dalle zone calde del fondo classifica.
Tuttavia, la discontinuità dell’ultimo periodo, su cui, va detto, influisce profondamente anche un lungo periodo di sfortunate coincidenze con infortuni e indisponibilità varie, non lascia spazio ad un ottimismo sfrenato come nel girone di andata.
Certo la coda della classifica è ancora abbastanza distante e sicuramente non è nemmeno distante la zona playoff, ma per potersi allontanare definitivamente da ogni pericolo, prima di sognare, lecitamente, qualcosa di più, è necessario che questa squadra ritrovi gioco, continuità e, conseguentemente, punti in classifica.
I prossimi impegni
Il primo ostacolo che si troverà di fronte la Gevi, quello rappresentato dalla Virtus Bologna, è forse difficilmente superabile, ma con il recupero di Cremona sarebbe auspicabile portare a casa un risultato positivo in special modo perché ottenuto contro una possibile concorrente diretta.
Sacripanti starà sicuramente riconsiderando le carte che ha in mano e riconoscendo sempre di più le caratteristiche dei nuovi arrivati, oltre che facendo leva sulle certezze già menzionate, saprà quali sono quelle giuste da giocare per far sì che il pubblico del PalaBarbuto possa applaudire nuovamente i propri beniamini, riaccendendo la stessa passione di qualche mese fa.
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