Quando ci si interroga sui tesori più preziosi al mondo, nella maniera più venale del termine, pochi pensano a Napoli e al Tesoro di San Gennaro. Il busto reliquiario contenuto nel tesoro è uno degli oggetti più inestimabili al mondo. Ma andiamo con calma.
Tesoro inestimabile
Il tesoro di San Gennaro è un insieme di preziosi che sono cresciuti di numero nel tempo, frutto delle numerose donazioni effettuate dai vari regnati di della città di Napoli e dalla nobiltà cittadina. Quello napoletano è uno dei tesori più inestimabili al mondo composto da una serie di oggetti tra cui spiccano quelli di corredo al reliquiario del santo.
Oltre il mezzo busto di mano provenzale di epoca medievale fanno parte del Tesoro anche la mitra settecentesca, e la collana di San Gennaro. La collana meriterebbe un discorso a parte perché è uno degli oggetti orafi che ha visto impiegata più manodopera e allo stesso tempo più tempo per la sua realizzazione. Iniziata nel 1679 è stata terminata solo nel 1929 con l’aggiunta progressiva di vari gioielli e pietre preziose di cittadini e regnanti napoletani più o meno illustri.
A questi oggetti vanno poi aggiunti le Insegne dell’Ordine di San Gennaro istituito da Carlo III di Borbone, un calice, una croce episcopale e altri donati dalla dinastia Savoia e una serie di argenti napoletani realizzati a partire dal 1305.
Busto reliquiario di San Gennaro
Quest’oggetto, capolavoro dell’oreficeria medievale, è stato realizzato agli inizi del Trecento da maestri orafi francesi su commissione di re Carlo II d’Angiò. I maestri provenzali Etienne Godefroy, Guillame de Verdelay e Milet d’Auxerre realizzarono questo busto tra il 1304 e il 1305 per la cerimonie dell’anniversario della decapitazione del santo avvenuta nel 305.
La figura è quella di un mezzo busto raffigurante un uomo di mezz’età realizzata in argento e oro con rivestimenti in pietre preziose e smalti sulla tonaca impilato sul cassone contenenti le reliquie. Sulla capsula in argento sono rappresentate scene della vita del santo.
A completare il “set” del reliquiario nel 1712 venne aggiunta anche una mitria in oro e argento realizzata da un orafo napoletano, Matteo Treglia, per conto della Deputazione della Reale Cappella del Tesoro. Treglia realizzò un copricapo con diamanti, smeraldi e rubini per un totale di 3694 pietre preziose.
Il busto, naturalmente, essendo un reliquiario contiene parte dei resti mortali di San Gennaro, all’interno del capo sono contenuti infatti i resti del cranio del santo, mentre altre ossa sono custodite a Benevento.