Per l’ottavo episodio della rubrica Riscopriamo Napoli, tratteremo un argomento di ambito sportivo. Si sa, quando si associa l’Italia allo sport la prima cosa che ci viene in mente è il calcio. Tuttavia c’è stato un uomo che è riuscito a dare prestigio al nostro Bel Paese in una disciplina sportiva di cui non siamo esperti, ossia il pugilato. Il suo nome è Primo Carnera ed è ricordato per essere stato il primo italiano ad aver conseguito il titolo di campione mondiale dei pesi massimi. E Napoli ha avuto l’onore di aver ospitato il celebre Primo Carnera nei momenti più salienti non solo della sua carriera pugilistica, ma anche della sua vita.
Primo Carnera: chi era?
Primo Carnera nasce a Sequals, un paesino nelle vicinanze di Pordenone, il 25 ottobre del 1906. Cresciuto in un ambiente familiare molto povero, Carnera sarà costretto ad abbandonare gli studi e a trasferirsi in Francia, conoscendo i dolori e le speranze della vita da emigrante. Da lì il giovane friuliano svolgerà una serie di lavoretti, tra cui anche il fenomeno da baraccone per via della sua già evoluta corporatura.
Fu durante durante uno dei suoi tour circensi che conosce Paul Journée, ex campione di boxe, che lo convince ad avviare la carriera pugilistica. Inizialmente Carnera svolgerà i suoi incontri su quasi tutto il continente europeo fino a quando non si trasferisce negli Stati Uniti d’America. Sarà proprio nel paese statunitense che il gigante friuliano conoscerà la gloria infliggendo una sconfitta all’allora campione dei pesi massimi Jack Sharkey il 29 giugno del 1933. Fu il primo italiano ad aver conquistato tale titolo. Da allora Carnera dvenne per gli italiani in patria ed emigrati all’estero un nuovo simbolo da seguire e da idolatrare.
La prima volta di Primo Carnera a Napoli
Adesso che Carnera era divenuto il nuovo campione mondiale , non gli restava che una sola cosa da fare: difendere il titolo meritatamente conquistato. Non passò molto tempo che il gigante mise in palio la cintura sfidando l’allora campione europeo lo spagnolo Paulino Uzcudun.
Fu in quell’occasione che Primo Carnera sbarcò a Napoli dalla nave Conte di Savoia annunciando il suo imminente incontro che si sarebbe tenuto a Roma a Piazza di Siena. L’incontro, d’altra parte, fu largamente sfruttato dal regime fascista per i suoi fini propagandistici. Mussolini, infatti, non perse tempo nel sfruttare le vittorie del gigante di Sequals lanciandolo come modello del superuomo italico. Lo scontro con Paulino Uzducun si tiene di fronte ad un platea di circa 60000 spettatori. Nonostante alcune iniziali difficoltà, Primo Carnera fece sua la vittoria, conseguendo in questo modo anche la cintura europea.
Le nozze di Primo Carnera a Napoli
Il matrimonio fu uno dei pochi momenti che diede a Carnera gioia e felicità in un periodo di profonda crisi professionistica. La Montagna che cammina (come veniva spesso chiamato), infatti, aveva perso il titolo di campione nel1934 dopo lo scontro con l’ebreo Max Baer, seguito poi dalla sconfitta con l’afroamericano Joe Louis. Dopo aver perso il titolo di campione, per Carnera iniziò una lunga discesa verso il basso. Dimenticato dal fascismo, che non sapeva più cosa farsene del suo ex pupillo, l’ex campione iniziò un progressivo allontanamento dalla boxe, appendendo i guanto al chiodo nel 1946, anno del suo ultimo incontro.
Il cinema ed il giornale napoletani
In contemporanea alla sua attività pugilistica, Primo Carnera intraprese anche la carriera di attore. La vittoria conseguita nel 1933 lo rese uno dei volti più richiesti di sempre e non ci volle molto tempo perché mezza Hollywood lo scritturò per spot pubblicitari o film vari. Primo Carnera è ricordato soprattutto per la parte ottenuta nel film di Due cuori fra le belve di Giorgio Simonelli del 1943. In questa commedia Carnera veste i panni di un capotribù cannibale che deve sfidare in un duello nientemeno che il celebre Totò.
L’unico napoletano con il quale era riuscito a costruire una sincera amicizia fu con Roberto Amoroso. Nato a Napoli il 7 gennaio del 1911, il nome di Roberto è legato ai suoi prodotti cinematografici, tra cui un film documento della rivolta napoletana anti-nazista del 43′. Prima di allora, però, lavorò come fotografo per La Gazzetta dello Sport ed Il Littoriale realizzando alcuni servizi dedicati a Primo Carnera, seguendolo anche in alcune sue imprese a Napoli. Tra alcune di esse, Robertolo immortala nel momento in cui fa il saluto romano a pochi metri dal conetto del Vesuvio.
Fonti: Biblioteca digitale – Archivio storico Istituto Luce
Fonte Immagine in evidenza: Leonardo Pisani