“La strada degli scrittori”
Nel 2013 fu firmato a Racalmuto, alla presenza del Ministro per i Beni Culturali Massimo Bray, del Presidente dell” Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, un documento che approvava il progetto del siciliano Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera, di intitolare un percorso culturale, chiamato “La strada degli scrittori”.
La strada degli scrittori SS 640 è un cammino che va da Caltanisetta a Sciacca, luoghi narrati nei romanzi di grandi scrittori siciliani, da Pier Maria Rosso di San Secondo a Caltanissetta, a Leonardo Sciascia a Racalmuto, di cui ricorre il centenario della nascita, da Antonio Russello a Favara, a Luigi Pirandello ad Agrigento, da Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Palma di Montechiaro e Andrea Camilleri a Porto Empedocle, tappe culturali che si susseguono e nelle quali gli scrittori stessi diventano interpreti della Strada.
Francesco Guadagnuolo
Grazie a Francesco Guadagnuolo, siciliano, nato a Caltanissetta, artista internazionale che opera tra Roma, Parigi e New York, la Strada degli Scrittori, prende forma su tela nel “Il Simposio di Scrittori siciliani della Strada Statale 640”, un’opera a tecnica mista, con l’utilizzo del dripping, letteralmente “gocciolante”, tecnica adoperata molto tra gli anni cinquanta e sessanta. La sua chiave d’interpretazione e di lettura, espressa attraverso il filtro della sua personalità e la sua sensibilità nei confronti della letteratura, ha carpito l’attenzione e poi acceso la passione di intellettuali e studiosi di arte e letteratura siciliana.
“Il Simposio di Scrittori siciliani della Strada Statale 640”
L’artista immagina un banchetto con gli scrittori che conversano tra di loro. Nell’opera lo spazio – tempo sono dimensioni fluenti ed il Transrealismo italiano è riconoscibile nei temi e nello stile di Guadagnuolo: tempo, storia, luogo, memoria, quattro grandi concetti intorno ai quali gira “Il Simposio di Scrittori siciliani della Strada Statale 640”.
Tempo misurabile e tempo psicologico, umano, ma anche soprannaturale spazio visivo rivissuto e condiviso ed i personaggi che amano la letteratura e la Sicilia calati nelle realtà umane di ciascuno, sono i protagonisti visibili e non della tela del Guadagnuolo. Ne deriva una scena viva dove i personaggi occupano lo spazio l’uno dell’altro partecipando alla Tavola rotonda.
L’opera suscita grandi emozioni, sembra evocare immagini diverse nell’osservatore anche più profano: dall’Ultima Cena di Gesù con gli Apostoli, a Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, la tela, sembra riportare l’appassionato indietro nel tempo.
Sullo sfondo, la Sicilia, un tempo centro del Mediterraneo e del Mondo, un tempo che speriamo ritorni ad essere attuale, grazie alla cultura, che non isola e riesce ad arrivare contemporaneamente ad “Uno nessuno e centomila”…
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