Nella settantesima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, Mattarella ha richiamato alla memoria l’importanza di tutelare la salute dei lavoratori. In una nota all’ANMIL il capo dello Stato afferma di impegnarsi per ridare centralità alla sicurezza.
Mattarella: “Bisogna aumentare gli investimenti sulla sicurezza”
Per il capo dello Stato Mattarella la sicurezza sul lavoro è sempre stato un tema sensibile. Durante il giorno che ricorda le vittime delle “morti bianche” non sono mancate le parole di cordoglio del Presidente della Repubblica: “In occasione della settantesima edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, rivolgo un cordiale saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti a questo appuntamento. Sono loro che ci deve far riflettere sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, per trovare soluzioni condivise ed efficaci in termini di prevenzione degli infortuni”.
“Ringrazio medici, infermieri e lavoratori dei servizi essenziali”
In secondo luogo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ringraziato medici, infermieri e più in generale i lavoratori dei servizi essenziali, per il servizio svolto durante la pandemia: “Dobbiamo ringraziare medici, tecnici della salute e tutto il personale dei servizi sanitari per aver fronteggiato inedite situazioni di emergenza. […] Allo stesso modo, i lavoratori dei servizi essenziali, che hanno consentito la prosecuzione delle tante attività economiche ritenute indispensabili alla nostra vita quotidiana. Loro hanno svolto la propria prestazione in condizioni di preoccupazione per la propria salute, permettendo a tutti noi di fronteggiare un momento drammatico.”
“La tutela dei lavoratori è metro di misura per la civiltà delle economie”
Infine il Presidente Mattarella ha invitato la classe politica ad impegnarsi maggiormente per tutelare la salute dei lavoratori: “L’impegno per garantire la massima sicurezza sul lavoro non deve arretrare di fronte a nessun evento emergenziale. La tutela della salute di chi lavora costituisce un bene primario su cui si misura la civiltà delle economie avanzate. L’auspicio è che, nonostante le condizioni difficili create dalla pandemia, si tragga la spinta per aumentare gli investimenti sulla sicurezza. Bisogna avvalersi dei progressi offerti dalle nuove tecnologie e degli avanzamenti compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”
ANMIL: “Nel 2020 sono morte 823 persone sul posto di lavoro”
L’ANMIL ha ricordato attraverso una nota l’aumento degli infortuni mortali già nei primi otto mesi del 2020, che sono stati in totale 823. Il Coronavirus ha di sicuro contribuito ad influenzare il numero di queste tragiche evenienze, ha tenuto a precisare l’ANMIL. Le morti sul lavoro hanno registrato un aumento del 20%, salendo di 183 unità rispetto all’anno precedente.
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