
Il caffè sospeso: tradizione e solidarietà, in napoletano ‘O cafè suspiso è un’abitudine solidale, un tempo viva tradizione sociale praticata a Napoli.
Specie in passato era consuetudine, quando ci si trovava a consumare un caffè in bar della città, far dono della consumazione di una tazzina di caffè espresso a beneficio di uno sconosciuto che non poteva permettersi di pagare il costo della famosa bevanda partenopea.
La tradizione
Le cose andavano così: un cliente ordinava un caffè sospeso, quindi pagava due caffè pur ricevendone soltanto uno. In questo modo, quando una persona bisognosa entrava e chiedeva se c’era un caffè sospeso e, in caso affermativo, poteva ricevere una tazzina di caffè gratuitamente.
Origine
Secondo la tradizione questa abitudine avrebbe preso origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi di amici al bar, pertanto nell’incertezza tra chi aveva consumato e chi riteneva di dover pagare per gli altri, si pagava un caffè che non era stato consumato senza chiedere indietro quanto pagato di più, ma si lasciava il credito a favore di uno sconosciuto.
In tal caso, non si chiedeva indietro il credito che ne scaturiva, ma si lasciava valida l’offerta a beneficio di uno sconosciuto.
Questa usanza faceva parte di un repertorio di gesti coesivi e solidali che erano in uso nella società napoletana, tra cui il cosiddetto “acino di fuoco”, un tizzone portato sulla paletta che, nei cortili napoletani, veniva offerto da chi aveva già acceso il focolare in ore più mattiniere, a beneficio degli altri coinquilini che potevano risparmiare il consumo dei fiammiferi.
L’evoluzione
Nel 2008, lo scrittore Luciano De Crescenzo ha raccolto ed elaborato una serie di articoli di giornali, considerazioni e aneddoti sul tema, intitolandoli Il caffè sospeso. Saggezza quotidiana in piccoli sorsi.
Dal 2012 l’organizzazione onlus 1 Caffè cerca di riproporre questa tradizione a scopo benefico e su base volontaria.
Potrebbe interessarti:
Il Caffè napoletano Patrimonio dell’Unesco
Ricetta Biscotti all’amarena, bontà e zero sprechi