Un museo a 360°. Spesso abbiamo ammirato il Museo Archeologico Nazionale di Napoli organizzare eventi ed essere protagonista anche in altri settori che vanno aldilà dell’arte. Anche se il cinema è comunque un’arte. Esatto, perché il MANN a Venezia è realtà. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stato protagonista del documentario “Agalma, vita al al Museo Archeologico Nazionale di Napoli”. Diretto da Doriana Monaco con le voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni, il documentario è stato selezionato alla 17esima edizione delle Giornate degli Autori in occasione della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre)
Il viaggio al MANN
Dal greco “statua, immagine”, Agalma è un manifesto dell’arte e dello spirito. L’interesse per la cultura è alla base della conoscenza e quanto si può ammirare nel documentario è l’interesse dei fruitori e dell’impegno di tutti i lavoratori dietro la prevenzione di un museo. Tutto fa emergere il museo come grande organismo produttivo, che rivela la sua natura di cantiere materiale e intellettuale. Un percorso di oltre tre anni, con la produzione di Antonella Di Nocera (Parallelo 41 Produzioni) e Lorenzo Cioffi (Ladoc) con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini.
La produzione esecutiva di Lorenzo Cioffi e Armando Andria, con il contributo di Regione Campania e la collaborazione di Film Commission Regione Campania, sviluppato in FilmaP- Atelier di cinema del reale, ha permesso “Agalma” , un documentario unico nato dalla creatività di un gruppo di giovani e appassionati talenti campani.
Il MANN a Venezia
Dalle parole dei produttori Antonella Di Nocera e Lorenzo Cioffi si può capire l’interesse verso la cultura e l’idea di vastità del direttore del MANN, Paolo Giulierini:
“Essere in selezione alle Giornate degli Autori è un grande onore per questa opera prima. Agalma è un documentario di osservazione e creazione che racconta il Museo Archeologico Nazionale di Napoli come non l’abbiamo mai visto, luogo in continua tensione tra l’incanto del passato e le passioni del presente.
Il film rivela del museo la vita nel suo farsi, applicando un rigore estetico non comune nel cinema documentario ed uno sguardo che poteva nascere solo da occhi curiosi. Quando abbiamo iniziato a girare, agli inizi del 2018, con la nomina del direttore Paolo Giulierini, che ha mostrato da subito fiducia nel progetto, il Mann stava attraversando una fase di rinnovamento non solo nel restauro e nella riorganizzazione, ma anche nella costruzione di un nuovo modello di gestione con l’idea del museo come un corpo vivente in tutte le sue forme e attività.
Ciò ha significato il confronto continuo, quasi quotidiano, con nuove prospettive di narrazione del film: i frammenti sono divenuti frammenti viventi più del previsto e hanno guidato l’immaginario per la crescita del film. Prova ne è la straordinaria riapertura della sezione Magna Grecia, avvenuta “sotto i nostri occhi” proprio nel luglio 2019, che si è fatta spazio nel racconto filmico.
Il progetto rappresenta un cerchio che si chiude perché unisce una compagine produttiva, espressione del territorio ma con forti legami internazionali, il contributo della legge cinema regionale, la crescita e promozione dei talenti locali e la valorizzazione di un luogo fiore all’occhiello dell’offerta culturale campana”.
Un grande riconoscimento da parte delle Giornate degli Autori per la Biennale di Venezia per un museo ricco di storia e celebrità, come evidenziato dal direttore Paolo Giulierini:
“Ringraziamo i selezionatori delle Giornate degli Autori. La presenza, in questo momento, di un film come Agalma a Venezia assume un particolare significato. Raccontiamo la “vita” all’interno di uno dei più” importanti musei archeologici del mondo, il Mann, ma ci sentiamo di rappresentare tutti gli sforzi e il lavoro dei musei italiani per ribadire oggi più che mai il proprio ruolo centrale nella ripartenza del paese.
Il progetto Agalma è uno dei primi realizzati nel nostro piano di digitalizzazione e non poteva esserci miglior partenza per premiare l’ impegno di tutta la nostra squadra verso nuove sfide. La decima musa, quella delle arti cinematografiche, è di casa nel nostro museo, da Rossellini a Ozpetek, e ispira oggi il nostro racconto attraverso due voci importanti, quelle di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni.
Ringrazio la regista Doriana Monaco e i produttori Antonella Di Nocera e Lorenzo Cioffi per la grandissima professionalità dimostrata in questi anni di lavoro insieme e la Regione Campania che ha sostenuto, con la consueta sensibilità verso la comunicazione dei nostri beni culturali, questo ambizioso lavoro”.
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