Le leggende d’amore napoletane sono tante e varie; Napoli e l’amore sono uniti da un legame indissolubile che non smette di crescere dalla fondazione della città. Sono molti i luoghi della città legati a storie d’amore passionali: con Discover Naples, in occasione della Giornata Mondiale del Bacio, rivediamo insieme 2 leggende d’amore napoletane!
Se ti sei perso l’ultimo appuntamento con il cornicello napoletano, recuperalo qui: Corno napoletano: istruzioni per l’uso!
Questo riccosangue napoletano si arroventa nell’odio, brucia nell’amore e si consuma nel sogno.
–Matilde Serao
I quattro colli di Napoli
I 4 colli della città ai piedi del Vesuvio, sono il soggetto della nostra prima storia. La loro nascita, infatti, sembrerebbe legata all’amore di quattro fratelli per una donna. Tramandata da Matilde Serao nel suo Leggende napoletane, è forse una delle leggende più caratteristiche della nostra città.
Giovani, belli e, soprattutto, uniti da un profondo amore fraterno erano i quattro giovani della leggenda. Proprio questo amore reciproco fu causa della loro sventura: dopo aver deciso di esternare i propri sentimenti, i ragazzi scoprirono di essere tutti innamorati della stessa donna! Nonostante la donna in questione non ricambiasse l’amore di nessuno dei quattro, lo scontro tra fratelli fu inevitabile e durò finché l’amata non scomparve.
Attesero il suo ritorno per anni, fino a tramutarsi in quattro colli che presero il nome di Poggioreale, San Martino, Vomero e Capodimonte. Riconciliati e uniti per sempre, i quattro fratelli aspettano ancora oggi il ritorno dell’amata.
Posillipo e Nisida: sfiorarsi senza toccarsi
Tra le leggende d’amore napoletane, vale la pena di raccontare quella che si cela dietro due delle zone più caratteristiche del territorio napoletano. Soggetto di una storia tanto passionale quanto poco conosciuta, quella tra Posillipo e Nisida è forse la più bella storia di un amore impossibile…
Posillipo era un giovane ben voluto da molti, gentile e generoso, innamorato della bellissima e malvagia Nisida che però non ricambiava il suo amore. Nisida, infatti, veniva dipinta come una giovane donna glaciale, che traeva piacere dal sedurre e illudere i giovani uomini, innamorati di lei. La stesso destino toccò a Posillipo.
Per sfuggire alla sofferenza dilaniante, Posillipo decise di mettere fine alla sua vita lasciandosi annegare in mare. Fu proprio in queste circostanze che entrò in gioco il Fato: il giovane uomo, infatti, non morì bensì fu trasformato in un bellissimo promontorio.
Destino simile toccò a Nisida la quale, però, fu trasformata in uno scoglio unito, tramite un istmo, a Posillipo. Simbolo di due persone che si sfiorano senza mai toccarsi, Posillipo gode di una vista bellissima, così come la natura del giovane che ammirava la bella Nisida. Quest’ultima, d’altro canto, a causa della sua natura malvagia, ospita il carcere minorile.
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