Caruso, Napoli nel mondo. Torna CantaNapoli, la rubrica del Corriere di Napoli, dedicata alla storia della canzone partenopea. Appuntamento dedicato a uno dei personaggi più emblematici di Napoli e conosciuto nel mondo: Enrico Caruso.
Il tenore di fama mondiale nasce nel quartiere di San Carlo all’Arena nel 1873. All’età di 10 anni smette di frequentare la scuola per andare a lavorare con il padre operaio metalmeccanico. Spinto successivamente dalla madre però a frequentare la scuola serale, Enrico scopre la passione per il disegno, alternandola anche alla musica e al teatro. La madre nel 1888 morì di tubercolosi, e il padre si risposò, e proprio al secondo matrimonio nasce la figura musicale di Caruso.
A 12 anni oltre a cantare durante il matrimonio inizia a recitare opere liriche in piccoli teatri. Nel 1894 è chiamato alle armi, però torna a Napoli solo un mese e mezzo dopo poiché un generale amante della musica decise di rimandare Enrico nella sua città natale per continuare a studiare musica e diventare sempre più bravo.
IL SUCCESSO MUSICALE
Successivamente Enrico Caruso si esibisce tra Salerno, Caserta e Napoli, fino ad esordire al Cairo in Egitto. Si sposò, ma fu un amore finito male, nonostante la nascita di due figli, ma la sofferenza secondo Caruso è una cosa importante, poiché dichiarerà: “La vita mi procura molte sofferenze. Quelli che non hanno mai provato niente, non possono cantare.”
Dai piccoli teatri campani, Enrico diventa sempre più famoso, esibendosi sui palchi di tutto il mondo, dalla Russia a Montecarlo, da Lisbona a Londra. Prende parte alle maggiori composizioni al mondo: il Rigoletto, l’Aida, la Boheme e tantissime altre. Caruso diventa un volto noto alla Scala di Milano dove guadagna 3.000 lire per ogni recita (al tempo una cifra enorme) e successivamente torna a Napoli, dove si esibisce spesso al San Carlo.
Nel 1902, Caruso rivoluziona il mondo della musica, è il primo ad aver inciso su disco, pratica tecnologica snobbata dagli altri cantanti, inoltre è il primo artista nella storia a vendere più di un milione di dischi con brani incisi nel 1904 negli USA.
Nel 1903 si reca a New York, diventando uno dei volti più noti della lirica, grazie alle sue tantissime recite al Metropolitan. Dopo oltre le 800 rappresentazioni a New York, torna a Napoli gravemente malato, dove dopo aver registrato parecchie canzoni anche in dialetto, morirà.
Lucio Dalla, affascinato dal maestro Caruso, gli dedicherà un brano, intitolato “Caruso”, diventando uno dei suoi singoli più celebri.Un grande tenore, amante della sua città e dal talento smisurato, Caruso, Napoli nel mondo.
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