La regina del pop odierna? Lady Gaga, semplice. Ed ovviamente, la radio più importante d’Italia l’ha intervistata tramite uno speaker eccezionale: Tiziano Ferro! Negli Stati Uniti, il cantante di Latina ha incontrato la celebrità americana: Lady Gaga si racconta tra depressione, il nuovo disco Chromatica e tanto altro a RTL 102.5!
-TF: Eccoci qui! Lady Gaga è tornata: Chromatica è uscito ed è ricco di colori. Possiamo dire che è terapeutico?
-LG: Ho sempre detto che fare musica non è terapeutico perché porta a pensare attraverso la fantasia. Ma quando ho cominciato questo progetto con uno dei miei produttori, quest’ultimo mi aiutava a scrivere nonostante la mia volontà non volendo fare musica. Quando avevo un’idea, ispirazione, cominciavo subito a scrivere oppure cantare: infatti quando c’è un nuovo pezzo, lo faccio subito con il microfono aperto in modo da poter registrare.
Scrivevo le canzoni per “danzare per far passare il dolore”. C’è una parte di me che vuole continuare a cantare e danzare: ho cominciato a fare musica per me stesso e anche verso l’altro. Sono cresciuta da italiana cattolica, avendo un rapporto speciale con Dio, un’entità divina che mi porta ispirazione per farlo anche per il mondo, andando oltre il dolore.
-TF: Chromatica è un mondo delle meraviglie. Quindi che sembianze ha il tuo “Dio”?
-LG: Il “Dio” di Chromatica è qualsiasi entità o criterio secondo ognuno. Se volete venire sul pianeta Chromatica è per dare omaggio alla gentilezza, l’amore e il “danzare con il dolore”. Se non è così, ognuno può crearsi un altro pianeta Chromatica. Il mio rapporto con Dio? Penso che Dio sia gentile, quando stavo male chiedevo a Dio di indicarmi la strada soprattutto nel periodo in cui stavo male attraverso la mia passione e la mia musica.
Nell’album c’è una canzone che si chiama “Sign from above” che ho fatto con una persona a me cara, in un duetto molto speciale. Dato che la musica è fatta di onde sinusoidali: tutti i suoni, tutta la musica è armonia. Grazie al suono e questo album mi sono sentita guarita.
-TF: Chromatica parla di “ripresa”. Secondo me non si parla spesso di disagi mentali: cosa vuoi dire alle persone che sono sedute al buio e dettate dallo stigma?
-LG: Non c’è uno stigma: la salute mentale è un aspetto fondamentale della nostra vita. “Thousands doubts” è una canzone in cui dico “Ti prego aiutami, non giudicarmi: acchiappa le mie lacrime. Non sono ancora perfetta ma ti prego di ascoltami”. Nell’animo siamo tutti uguali e ciò ci cui parlo nella canzone è l’importanza di avere una persona a cui vuoi bene e che ti spinge ad andare avanti.
[…] Ho avuto la fortuna di avere accanto persone che mi vogliono bene e grazie alla fiducia che ho sentito di avere, mi hanno portato ad avere fede. L’uomo deve avere gentilezza, per aiutare l’altro e cercare di parlare quando si è difficoltà, soprattutto quando si hanno disagi mentali. Ho una vita bellissima ma non è detto che non sia depressa o non abbia ripercussioni dall’ansia.
-TF: Voglio sapere della nostra compaesana Ariana Grande!
-LG: Due italiane in una canzone: cosa c’è di meglio? È una ragazza carina, che canta così bene: ha un angelo nella voce! Ne ha passate tante quindi ha cantato in maniera sublime calandosi nella parte e capendo il dolore. Sono riconoscente che abbia voluto farlo insieme a me: in “Rain on me” è stata vulnerabile e sono contenta perché mi piace molto. È molto tempo che piango ma se pensi che questo mi butti giù perché è errato. Acqua come tristezza cade su di me, preferirei stare all’asciutto ma sono viva. Quindi le lacrime mi rendono viva e forte, superando le difficoltà e degli ostacoli.
–TF: Qual è il tuo primo ricordo della parola “Ti voglio bene”?
-LG: Ti voglio bene…Gli italiani sono speciali perché augurano il meglio di ogni cosa perché mostrano gentilezza, augurando il bene mostrando bontà verso tutti e verso te stesso. Un’espressione che mi rende felice di dire sono italo-americana. Quando sono in tv sono contenta di dire che sono negli USA è grazie alle lotte dei miei antenati e genitori che hanno permesso di essere così e di avere uno spirito italo-americano.
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