Stefano Meloccaro si racconta. Dopo aver scoperto la passione e i segreti di Pietro Nicolodi, ecco una nuova puntata di FaceToFace con un interessante tu per tu con il Corriere di Napoli. Un’intervista tra la passione per il tennis, sin da bambino, e il futuro dello sport più nobile al mondo: ecco la chiacchierata con il celebre giornalista di SkySport!
STEFANO MELOCCARO SI RACCONTA
-Ciao Stefano, grazie della disponibilità! Partirei subito con l’ammirazione da parte di noi giovani per Lei e tanti colleghi: come si può raggiungere una posizione come la Sua?
–È una bella domanda a cui però è impossibile a rispondere. Sono tanti i modi per accedere al giornalismo seguendo diverse strade: fino a 20 anni fa era più semplice accedervi mentre adesso è un settore piuttosto saturo ed è molto difficile entrare. È difficile trovare che qualcuno investa sui giovani. Però c’è una cosa di cui sono certo: alla base di tutto, c’è la passione. Passione vuol dire essere disposti a lavorare tanto e anche gratis. Pur di raggiungere un obiettivo, si lotta sempre mosso dalla passione e se c’è della qualità, prima o poi si viene ripagati. Ricorda che se riesci a diventare un giornalista, riuscirai a seguire quegli eventi che pagheresti per vedere.
–Parlando di tennis, Lei è particolarmente appassionato al nobile sport, infatti è istruttore FIT…
–Sì, esatto anche se ora non istruisco più. Il mio primo lavoro è stato fare il maestro di tennis. È il mio sport preferito? Io vivo di sport, ho sempre praticato sport e soprattutto basket e tennis per cui quelli che hai disputato per più tempo e in prima persona hai un’affezione maggiore. Se devo scegliere: seppellitemi con la mia racchetta di tennis ma in generale, lo sport è passione.
–Quali sono gli idoli della Sua vita? Sia in campo sportivo che di giornalismo si intende.
–Da tifoso di tennis, impazzivo per Adriano Panatta perché era il periodo in cui era forte e io mi avvicinavo al tennis attraverso giornali e match in tv. Ovviamente non solo lui ma si intende la squadra che ha vinto la Coppa Davis 1976 (Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli, ndr). Adesso sono collega di Bertolucci e amico di Panatta e quindi anche questo è un grande sogno si realizza di poter conoscere i propri idoli. Per quanto riguarda il giornalismo invece, sono nato con le cronache di Guido Oddo della Rai, ho proseguito con Giampiero Galeazzi mentre Rino Tommasi e Gianni Clerici sono i maestri.
–Invece oggi, chi è l’idolo del tennis?
–Facendo il giornalista devo essere imparziale ma sento il nome di Roger Federer mi fa sempre un certo effetto e non mi lascia mai indifferente. Non si parla di tifo perché presuppone una malattia, ma di ammirazione, come Rafael Nadal e Novak Djokovic. Sono tre personaggi che hanno vinto rispetto a chiunque altro. Se dico Federer gioca più all’antica ed è il più vecchio di tutti per cui si fa sempre tifo per loro per cercare di fermare il tempo.
–Per il futuro ci sono invece dominatori del circuito?
–Dominatori forse no. Mi piace molto Stefanos Tsitsipas che è un po’ elegante, molto simpatico, rovescio ad una mano oppure la voglia di divertire il pubblico: caratteristiche lo rendono molto appetibile agli spettatori. È giovane quindi spero che resti a lungo nel circuito.
–Lei ha partecipato al ATP Challenger di Cortina nel 2017 in coppia con Alessandro Giannessi: che esperienza è stata?
–È stata una bellissima esperienza ma anche bruttissima allo stesso tempo. Perché i nostri due avversari (Marco Bortolotti e Andrea Vavassori, ndr) ci hanno sconfitti in mezz’ora per 6-0 6-1 senza capire lo scopo di divertimento anche per il pubblico. Non compresero appieno lo spirito goliardico. L’idea è nata grazie all’amicizia con il direttore del torneo.
–Protagonista di Insider su Sky, tra Wimbledon oppure le ATP Finals, qual è il palcoscenico che fa più effetto?
–Roma è casa tua. Roma è il posto più bello del mondo per giocare a tennis però Wimbledon è la Storia, la Leggenda e tutto ciò che si vuole dal tennis. Quando si entra a Wimbledon si resta senza fiato, non solo la prima volta ma ogni qual volta che vado.
–Tra Celebrity MasterChef ed Edicola Fiore qual è stata la miglior esperienza?
-Beh, Celebrity MasterChef è stato un divertimento ma con Edicola Fiore è stato un grande onore lavorare accanto a Fiorello. Un punto d’arrivo e di partenza in contemporanea.
–Secondo Lei dopo la pandemia, come e quando ripartirà il tennis?
–Ad oggi purtroppo non abbiamo certezze. Al momento sappiamo che il circuito professionistico mondiale non si giocherà fino al 31 luglio: il problema sono i viaggi, la presenza di tanti addetti lavori ma tutto dipenderà dall’evoluzione della situazione in giro per il mondo. Magari a fine 2020 si potrebbe ripartire intanto i Campionati Italiani Assoluti di Todi saranno un buon punto di partenza.
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