
Brasile e Cina esplodono e l’epidemia si espande. Mentre dall’Italia sembrano arrivare dei messaggi positivi riguardo al virus, dal resto del mondo i dati raccolti sono preoccupanti.
CINA
Dopo un primo momento, nel quale la Cina era ripartita , arriva la notizia che i contagi sono tornati nella zona a Nord-Est, più precisamente nella città di Jilin. La città è ora in parziale lockdown dopo che ieri sono stati rilevati 6 casi di Covid-19. Sono stati chiusi i confini, sospesi i trasporti e chiuse scuole e locali pubblici, come cinema, teatri e palestre. La paura di un possibile contagio di massa pervade nell’aria.
BRASILE
La situazione in Brasile è peggiore. È la nazione sudamericana con più decessi e la sesta in tutto il mondo. Per numero di contagi, invece, il Brasile è settimo in tutto il mondo. I contagi crescono giorno dopo giorno e sono a quota 177.589 casi confermati. Dati che spaventano e allarmano tutti, OMS compreso, ma che non preoccupano minimamente il presidente Jair Bolsonaro. Nonostante le morti e i contagi ha permesso la riapertura a saloni di bellezza, barbieri e palestre.
OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia segnali d’allarme: bisogna contenere l’epidemia, prima che sia troppo tardi. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra ha chiesto un cessate il fuoco generale:
In tempi di pandemia di Covid 19, esorto tutte le parti interessate a mettere da parte la politica e dare la priorità alla pace, a un cessate il fuoco globale e a porre fine a questa emergenza insieme. Ogni giorno che passa senza un cessate il fuoco, sempre più persone muoiono inutilmente.
Ha continuato dicendo:
I civili e gli operatori sanitari non dovrebbero mai essere un bersaglio e fare della salute un’arma non porta da nessuna parte. Abbiamo bisogno di salute e pace. Abbiamo bisogno di pace per la salute e di salute per la pace. Ne abbiamo bisogno adesso. Mentre il mondo celebrava gli infermieri, ieri, sono rimasto scioccato e sconvolto nel sentire dell’attacco a un ospedale di Medici senza frontiere in Afghanistan, che ha portato alla morte di infermieri, madri e bambini.
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