Migranti bloccati tra Grecia e Turchia: tensione alle stelle dopo la decisione di Erdogan. Nella giornata di ieri, infatti, il presidente turco ha annunciato la possibilità di migrare verso l’Europa per richiedenti asilo e non solo. La Turchia non si considera più in grado di gestire chi fugge dalla guerra in Siria. Le accuse turche alla UE sono di non sostenere il Paese nella crisi siriana e di bloccare i finanziamenti per contenere il numero di profughi sempre maggiore. Per questo motivo, quindi, frontiere aperte anche al vecchio continente. La Grecia, però, non ha appoggiato la decisione turca. E lo ha dimostrato con pugno duro. I migranti arrivati al confine tra Grecia e Turchia, infatti, sono stati brutalmente respinti con gas lacrimogeni e granate stordenti. Ci sono stati scontri tra polizia e migranti anche nelle isole di Lesbo e Chios.
IN CERCA DI UNA SOLUZIONE
Migranti bloccati tra Grecia e Turchia : come si risolve la situazione? Complicato da spiegare per chi è esterno ai fatti, purtroppo. Per fortuna, però, pare che la Russia e la Turchia abbiano raggiunto un’intesa per ridurre le tensioni ad Idlib. La città in cui sono morti, dopo un bombardamento, 34 turchi. La goccia che, insomma, ha fatto traboccare il vaso. Il ministero degli Esteri russo ha pubblicamente dichiarato che “entrambe le parti hanno confermato l’obiettivo di ridurre le tensioni sul terreno continuando la guerra ai terroristi riconosciuti come tali dal Consiglio di Sicurezza”. Il ministro, nel suo discorso, ha inoltre evidenziato quanto sia importante che bisogna “proteggere i civili all’interno ed all’esterno della zona di descalation e portare assistenza umanitaria di emergenza a tutti quelli che ne hanno bisogno”.
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