Con ogni probabilità, il cranio conservato all’Accademia di Arte Sanitaria di Roma è proprio quello del grande naturalista e ammiraglio Romano. Plinio il Vecchio sacrificò la sua vita per salvare i civili di Stabia, quando il gigante buono, divenne meno buono. Flavio Russo, con la sua pubblicazione: “rotta su Pompei”, diede l’idea di approfondire lo studio del cranio. I primi esami effettuati sui denti della mandibola inferiore avevano inizialmente fornito un’età della morte di 37 anni, mentre Plinio si è spento a 56 anni. Successivamente, grazie a nuovi esami, questa volta sul DNA, si è scoperto che la mandibola non apparteneva al cranio in esame. Gli esami sul cranio hanno invece confermato l’età di più o meno 56 anni, gli stessi anni di Plinio.
ALTRE CONFERME : Altre conferme arrivano da una serie di coincidenze derivanti dalla posizione del corpo ‘dormiente’, e dal ricco corredo aureo ritrovato, ascrivibile ad un altissimo ammiraglio romano. Dunque le probabilità che il cranio sia di Plinio, aumentano. Tuttavia, bisogna attendere per avere maggiori chiarezze, e si cerca anche il supporto dello stato Italiano.
NUOVE SCOPERTE AD ERCOLANO : intanto ieri sono stati ritrovati i resti del cervello di un corpo del 79 d.C, da un team di antropologi e ricercatori guidato da Pier Paolo Petrone dell’Università Federico II di Napoli.
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